Come il lockdown cambia le esigenze in edilizia civile
Il 2020 sarà per sempre ricordato come un anno spartiacque a causa della pandemia e delle sue infinite ripercussioni sul piano economico, sociale e abitativo. Di fatto, già in questo 2021 il lockdown ha influito nel far emergere determinate richieste abitative che hanno delle importanti conseguenze in termini di edilizia civile, dalla progettazione alla realizzazione.
Edilizia civile: i desiderata 2021
La nostra impresa di costruzioni riceve quotidianamente importanti riscontri da progettisti, architetti, imprenditori, ma anche dalle maestranze e in generale dagli attori coinvolti nell’ambiente dell’edilizia civile su specifici trend che andranno probabilmente a delineare nuovi spazi e nuove abitudini di vita sia in ambito pubblico che in ambito privato.
Ecco 3 tendenze chiave dell’edilizia civile 2021:
- Spazio per lavoro e tempo libero
Sempre di più si sente la necessità di avere una divisione netta tra i due ambiti, e questo significa anche spazi ben definiti e delimitati. Se gli open space erano una tendenza di lunga data, negli ultimi due anni si tende a prediligere una separazione più netta tra ambienti per il lavoro e ambienti per lo svago, anche attuando separazioni fisiche “leggere” come ripiani, soppalchi, separazioni in cartongesso o verande. - Spazio per il verde
Non solo giardinaggio, ma vero ambiente per lo svago e per un contatto, anche piccolo, con la natura. Sempre meno l’occhio sopporta una visione a corto raggio e anela al relax, potendo spostare la visione verso un panorama incantevole, un giardino curato, anche piccolo, o uno spazio dove ci sia una fontana o una piscina: elementi naturali facili da mantenere e da gestire e che possano dare uno svago immediato e senza compromessi. - Monolocali privati e spazi pubblici in condivisione
Chi vive da solo non è più disposto ad accontentarsi: la soluzione di pregio, anche in formato monolocale, deve avere un accesso dove privacy e intimità siano garantiti, ma deve possibilmente avere nelle vicinanze degli spazi di condivisione, come un giardino condominiale o un porticato aperto o una corte. Luoghi insomma dove, al bisogno e secondo necessità, sia possibile sfruttare l’edilizia civile non solo per il piacere dell’occhio, ma anche per la convivialità e per riscoprire una dimensione di buon vicinato e comunità che ricorda l’Italia del passato.