Manutenzione degli edifici ad uso civile: i 5 punti da tenere sotto controllo
Svolgere la manutenzione di un edificio sembra un compito semplice, ma prevede un lavoro preciso di pianificazione e di monitoraggio degli interventi, soprattutto per distinguere la manutenzione ordinaria da quella straordinaria.
Manutenzione degli edifici, da cosa si vede che serve?
Svolgere interventi di manutenzione degli edifici significa, generalmente, mantenere la casa o l’ambiente professionale efficiente e ordinato. In questo senso si inseriscono nel concetto lavori molto diversi: dalla manutenzione degli impianti, alla pulizia dei giardini, al controllo e pulizia delle caldaie, alla sostituzione degli infissi.
Se ci sono alcuni dettagli che a colpo d’occhio ci fanno capire che una casa ha bisogno di manutenzione (vernice esterna scrostata, macchie di muffa, infissi danneggiati dal sole) per altre tipologie di intervento non ci sono dei segnali spia altrettanto lampanti. Ecco perché la maggior parte delle manutenzioni ordinarie vanno programmate e svolte con costanza, per evitare spiacevoli sorprese o di trascurare impianti o spazi comuni.
Piano manutenzione edifici, come si fa?
Il piano di manutenzione delle opere edili è un documento che viene creato dal progettista assieme al progetto esecutivo ed è obbligatorio. Regola le procedure di manutenzione degli immobili e ha come obiettivo la conservazione delle caratteristiche funzionali, di efficienza e valore economico dell’immobile stesso.
Il piano di manutenzione è formato da manuale d’uso, manuale di manutenzione e programma di manutenzione. Esistono specifiche norme UNI a cui il legislatore fa riferimento nel d.lgs. 18 aprile 2016 n. 50 (Piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti) e che regolano efficacemente il senso e lo scopo di questi tre documenti.
La parte che più ci interessa ai fini di questo blogpost è proprio la terza, che descrive i programmi e le tempistiche, scendendo nel dettaglio fino a prevedere le date di collaudo e di controllo minimo che vanno proposte dal progettista.
Manutenzione ordinaria e straordinaria, i 5 punti
Sono compresi nei lavori di manutenzione ordinaria degli edifici tutti quegli interventi relativamente semplici, come la tinteggiatura, la verniciatura di porte e garage, la sostituzione di persiane della stessa misura, la sostituzione di elementi fatiscenti per ascensori o per grondaie, l’efficientamento degli impianti.
La manutenzione degli edifici si fa invece straordinaria quando interviene la necessità di fare un lavoro più profondo, come sostituire gli infissi con altri di diversa misura, rifare mura, cancellate, recinzioni, tramezzi, sostituire i sanitari, effettuare lavori di consolidamento strutturale di elementi architettonici.
Visto che le manutenzioni possono davvero non finire mai, ogni impresa edile consiglia di fare una manutenzione programmata degli edifici, per gestire correttamente i carichi di lavoro e gli investimenti, beneficiando anno dopo anno di possibili incentivi e gestendo al meglio la spesa.
Indecisi su cosa tenere presente prima di fare una manutenzione ordinaria o straordinaria? Ecco i nostri 5 punti da tenere sempre sotto controllo.
- Infissi
- Condizionamento / Riscaldamento
- Sanitari e impianti idrici
- Tetto e terrazze
5. Vernici interne ed esterne